Medicina umorale tibetana

I medici tibetani analizzano le malattie partendo dal principio che la malattia si manifesta a livello fisico dopo uno squilibrio energetico. La differenza tra il nostro corpo e quello di un cadavere appena morto è principalmente energetica, c’è un’energia che fa funzionare il nostro corpo come l’energia elettrica fa funzionare la lampadina, la tv, ecc… L’energia che fa funzionare il nostro corpo viene chiamata energia vitale. L’energia vitale può subire degli squilibri se manca armonia nella persona. La medicina tibetana suddivide questi squilibri in 3 umori: flemma, bile e vento.

 

Questi umori possono essere influenzati da fattori come dieta, cambiamento di stagioni, attività fisiche, condizioni climatiche, forze astrologiche e condizioni spirituali.
L’umore flemma dall’inattività, dalla sedentarietà e dall’ignoranza.
L’umore vento dal desiderio e dall’ attaccamento.
L’umore bile è condizionato principalmente dall’ orgoglio, dalla rabbia e dall’ira.
Con le contaminazioni dell’ignoranza, del desiderio e dell’odio la mente blocca l’energia che così si intrappola.
Con le nostre costanti cupidigie e bramosie cadiamo sovente in stati di insoddisfazione. Dalla fonte di queste emozioni disturbanti derivano le malattie fisiche (dolori) e le malattie emotive e mentali (sofferenze). Secondo la medicina tibetana la base di ogni sofferenza è l’ignoranza di come è veramente la realtà (flemma), questa non conoscenza a sua volta produce desiderio (vento) e orgoglio (bile).
La saggezza è l’antidoto del veleno dell’ignoranza da cui sorgono tutti gli altri veleni.
La moralità cura il desiderio, l’avidità e la concupiscenza e il suo antidoto è la meditazione contemplativa sugli oggetti di attrazione.
La concentrazione cura l’odio e la rabbia, il suo antidoto è la meditazione sulla compassione e sull’amore per sviluppare la sensibilità verso la sofferenza degli altri. Nella medicina tibetana è indispensabile la trasmissione diretta di saggezza, moralità e concentrazione da mente a mente per raggiungere la guarigione profonda.
In una filosofia non dualistica quale quella dei curatori tibetani la spiritualità e la medicina non sono mai in realtà separati. La salute è data dall’equilibrio dei tre umori: flemma, vento e bile.

FILOSOFIA ORIENTALE
KARMA (LA LEGGE DI CAUSA EFFETTO)

Il Karma determina la sequenzialità degli eventi: i rapporti di causa ed effetto.
Se piantiamo semi di riso e ne creiamo le condizioni favorevoli, nascerà solo riso, non potranno nascere né patate né piselli. E’ una legge della natura e noi viviamo immersi in questa legge onnipresente.
Se comprendiamo il principio di causa ed effetto possiamo vedere con sufficiente chiarezza come gradualmente produciamo noi stessi la dimensione di vita in cui viviamo. La comprensione di questa legge ci rende quindi più responsabili delle proprie azioni. Questa prospettiva è opposta al fatalismo. Chi affida la sequenzialità degli eventi della vita totalmente al destino ha poca possibilità di crescita perchè non metterà energie per individuare ed eliminare le cause delle sofferenze create dalle azioni precedenti. E’ importante capire che a volte piccoli piaceri immediati che certe azioni ci procurano sono di fatto la causa di grandi sofferenze future. Con questa chiara comprensione sopraggiunge di norma una rinuncia spontanea a commettere azioni negative. Fin quando la conoscenza della legge Karmica non è profonda non vi è rinuncia ma indomabile repressione. Diventando consapevoli dei meccanismi della nostra mente diventiamo più attenti, più saggi e, se progrediamo nel fare le scelte giuste, otteniamo più gioia e stabilità. L’intenzione dell’azione è ancora più importante dell’azione di per sé: se, ad esempio, una persona uccide per odio o gelosia, essa genera un karma molto diverso da chi uccide in modo involontario (ad esempio in un incidente automobilistico). Le implicazioni di una stessa azione sono molto diverse, le motivazioni sono diverse e così i risultati.
Se riusciamo a capire che qualunque nostra azione lascia una traccia nella mente, e che questa traccia contribuirà alla nostra futura evoluzione o distruzione, stiamo creando consapevolezza Karmica. In questo senso seguire delle regole morali ci può aiutare a evitare di arrecare danni a noi stessi e agli altri. La morale e l’etica ci servono per proteggerci dalla sofferenza indotta dalle nostre azioni non virtuose.
Questa filosofia porta ad assumerci la responsabilità delle proprie azioni e a intuirne le conseguenze. La gente che ignora la legge karmica tende invece ad accusare gli altri delle proprie sofferenze e disgrazie.
Voler controllare e cambiare gli altri è più facile che controllare e cambiare se stessi, richiede meno sforzo. La legge Karmica invece insegna a cambiare le situazioni agendo su se stessi e non sugli altri.

 

 

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